CONFINE DI STATO.
Tra segreti bancari e umani sotterfugi

Recensioni dei lettori

Recensioni dei lettori

20 – Recensione di Ariete68
Penso che con molte più probabilità di un uomo, una donna possa riuscire a scrivere in modo così lieve e incisivo “storie” di altre donne.

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19 – Recensione di Paolo
“Se prendo questi soldi: diciamo un paio di milioni. Dove li metto?”

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18 – Recensione di Ersilia.
Coinvolgente e gradevole. La suspense è ben calibrata, invita a continuare la lettura senza essere ansiogena. Qualche pennellata paesaggistica poetica. Qualche spunto di riflessione privo di paternalismo.

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17 – Recensione di Lele.
Un po’ giallo è un po’ romanzo se si possono dividere i generi;

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16 – Recensione di Egle Graziani.
Una zona buia della vita economica italiana. 
L’argomento avrebbe potuto essere affrontato attraverso un saggio oppure un’inchiesta, entrambe impossibili perché i veri autori dei lavaggi dei capitali sono stati anonimi miliardari. 

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15 – Recensione di babs.

Ho comprato questo libro su suggerimento di un’amica della quale mi fido.

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14 – Recensione di Ambra Tessera.
Dopo aver letto l’ultima pagina, ho chiuso il libro e passando la mano sulla bella copertina rossa…

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…ho chiuso gli occhi per assaporare meglio e più a lungo il ricordo dei personaggi e le loro vicissitudini,..
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13 – Recensione di Mario Montanari.
Questo libro mi ha colpito specie ci immerge in modo interessante in un argomento poco trattato e originale. 

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Oggi parleremmo di “Paradisi fiscali” che colleghiamo a luoghi lontani ed esotici e a rapide transazioni sul web…
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12 – Recensione di Antonia Romano.
Mi piace molto. Condivido la scelta di aver impostato il racconto come un romanzo…

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che però, al di là dei personaggi ovviamente inventati, compie una ricostruzione storica rigorosa...
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11 – Recensione di Loridozen.
Confine di stato non è un libro qualunque… un romanzo soltanto avvincente…

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Porta il lettore… dettagliatamente e pur mantenendo una romanzesca piacevole inquietudine…
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10 – Recensione di Camilla Torna.
Il romanzo è una bellissima storia che si colloca tra quello che vogliamo credere da un lato, e quello che accade quando non ci crediamo più.

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Il confine tra uno stato d’animo e l’altro, e tutto quello che sta nel mezzo,
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9 – Recensione di Andrea Poli.
La storia delle due donne protagoniste del romanzo è inventata, ma è del tutto verosimile, grazie all’accurata opera di documentazione che l’autrice ha svolto prima di dar di piglio al suo libro.

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Una storia a tinte “noir”, che si dipana poco alla volta e svela man mano i suoi risvolti più segreti; tutto gira attorno al mondo degli “spalloni”, uomini e donne che trasportavano fisicamente dall’Italia alla Svizzera denaro sottratto illecitamente al fisco, accumulando essi stessi fortune enormi . Il rapporto tra Miriam e Maria, inizialmente improntato alla diffidenza (soprattutto da parte della giornalista Maria), diventa pian piano di complicità, con la giovane giornalista che si immedesima nella storia burrascosa dell’anziana Miriam e finisce per comprenderne le ragioni. Un esordio letterario fulminante, questo di Isabella Venturi, in attesa di una seconda prova. Che aspettiamo con ansia.

8 – Recensione di Mauro Innocenti.
Ho letto Confine di Stato in soli quattro giorni, che per me, lettore lentissimo, sono praticamente un record.

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Isabella Venturi ha immaginato una storia assurda che diventa vera in pochissime righe, una storia avvincente anche per un lettore “inappetente” come me, refrattario ai romanzi specie se sembrano addirittura dei gialli.
Ho trovato qua e là nel testo certe preziose piccole “miniature” quali ad es.: ” I colori dell’estate si indovinano allegri oltre le sbarre” oppure più avanti questo breve dialogo:: “Che ci faccio con quel quadro?” ” Lo guardi e me lo racconti”… Profumo di poesia!

7 – Recensione di Stefanie Risse.
La giovane giornalista Maria viene scelta dall’anziana Miriam, per diventare testimone della sua storia di vita.

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Miriam si è resa colpevole di due omicidi…
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6 – Recensione di Paolo Clementini.
L’argomento è di quelli pesanti, che rischiano di essere noiosi, ma indiscutibilmente l’autrice è riuscita a far passare nel racconto molte notizie utili per ricordare un periodo e un atteggiamento sociale veramente brutto e soprattutto tollerato, senza far perdere quella curiosità di arrivare in fondo per vedere come va a finire.

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Isabella è riuscita a farlo senza “intortarsi”, senza cadere in ripetizioni. Solo una volta nel romanzo sono forniti dati esaurienti citando la fonte per sottolineare quanti soldi “neri” giravano tra l’Italia e la Svizzera. Un’altra caratteristica dell’autrice è di essere un’ottima “sviluppatrice di pensieri”: nel susseguirsi degli eventi, ci fa percepire l’evoluzione delle idee e dei “sentire” dei protagonisti senza diventare pedante. Pertanto Il libro si legge davvero bene.

5 – Recensione di Gaetano Lauria.
Il libro è bello. La forte presenza dell’autrice intesse geometriche trame e improvvise linee rette in vista della meta. Innumerevoli sono i motivi per leggere un romanzo. In questo caso scelgo quello che tra i tanti mi pare il più adatto: leggerlo per scaldare il cuore.

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Inoltre, lo stile: è come avere un segno addosso, la zeta di Zorro tatuata: azioni, leggerezza e umanità che come in una fiaba raccontano dell’animo umano. Se pure devo trovare un difetto, che in questo caso non è un difetto, direi che non c’è una linea sghemba: tutto scorre dapprima piano, per poi volgersi in un crescendo di avvenimenti per un imprevedibile finale.

4 – Recensione di Maria Luisa Ferretti.
Piacevolissima lettura, temevo potesse essere noiosa, dato l’argomento trattato, invece è interessante. Può sembrare un giallo dove si sa dall’inizio chi è l’assassino, poi c’è molto di più.

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Siamo portati a parteggiare per l’assassina poiché la sua storia ci induce a provare simpatia per l’umanità che, nonostante tutto, riscontriamo anche in lei e che affiora via via entriamo nel personaggio così ben tratteggiato dall’autrice. Nel racconto vi è un fatto sorprendente che ci lascia basiti, e mi auguro succeda talvolta qualche cosa di simile anche nella vita reale: qualcuno, grazie a sensibilità e perspicacia proprie, è in grado di aiutare altri a superare il proprio “confine di stato”, a trovare la strada migliore, forse desiderata inconsciamente, ma fino ad allora bloccata dalle difficoltà della vita quotidiana. Il romanzo fluisce bene, stile chiaro, semplice, scorrendo le pagine si è accompagnati in una storia che potrebbe anche essere vera… complimenti e auguri per un prossimo libro.

3 – Recensione di Maria Luisa Colombo.
Mi è piaciuto molto, l’ho letto d’un fiato. È singolare come un romanzo in cui tanta parte è dedicata all’ informazione storico-finanziaria possa essere così coinvolgente. Forse è l’alternarsi della terribile narrazione “vera” del migrare della valuta con la storia avventurosa e delicata della relazione fra le due donne, due persone a tutto tondo, con propri ricordi, vissuti ed emozioni.

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Non sono certamente personaggi stereotipati a rassicurarci sulla possibilità di umanizzazione che ogni incontro può rendere possibile. Buffo poi che proprio ai dialoghi sia affidata la parte più diciamo tecnica, con periodi ciceroniani (apprezzo molto che il linguaggio non sia stereotipato in senso burocratico), mentre l’avanzare dei fatti è descritto con brevi periodi efficacissimi, tanti punti fermi, all inglese. Per associazione ricordo Hemingway, in “Di là dal fiume e fra gli alberi “, dove parla dello scandalo Brusadelli. Mi è venuto in mente perché il caso si riferisce ad esportazione di capitali in Svizzera ma anche a mio nonno di cui Brusadelli era stato socio, e che gli aveva predetto ” tu comunque Brusadelli ricordati che finirai in galera”, cosa che avvenne poco dopo.  Mio nonno Adolfo vendette casa e tutto pur di non fallire e poter così pagare integralmente i debiti, soprattutto i dipendenti, lasciati senza lavoro e con stipendi arretrati ancora da pagare a causa della fuga in Svizzera dei capitali della Società. Per mio nonno un fallimento sarebbe stato il fallimento dichiarato di una vita di lavoro cominciata a dodici anni di età. Grazie Isabella (Venturi) per avermi fatto ricordare tante storie appannate, per avermi fatto tornare alla mente anche i commenti allo scandalo Riva “ma non ha pensato alle famiglie dei suoi operai?” (i soldi quella volta erano andati in Libano, dove lo stesso Riva fu poi arrestato) :.. Grazie Isabella! Mi hai fatto compagnia, rispedendomi nel mio passato.

2 – Recensione di Ada Ascari.
È sempre una gioia sapere che un nuovo libro ha visto la luce, specialmente se il libro l’ha scritto un’amica che conosci da tanto tempo, a cui sei affezionata e stimi per le sue capacità umane e professionali. Isabella (Venturi) ha scritto un libro a cui ha lavorato per moltissimo tempo, un libro con un titolo che può essere letto in vari modo e che stimola la curiosità “Confine di stato. Tra segreti bancari e umani sotterfugi”.

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Leggo dalla quarta di copertina: “Alle persone favorite dalla vita, all’improvviso capita qualche cosa di straordinario con cui potersi misurare. Un’opportunità grazie alla quale differenziarsi, superare il proprio confine di stato, far emergere un ‘io’ fino a ora rimasto sottotraccia.”
Capisco da queste parole che il “confine di stato” non è solo quello fisico che separa due nazioni confinanti, ma qualcosa di più impalpabile, uno stato dell’io” qualcosa che se superato cambia completamente il corso della vita.

La storia si dipana come un legal-thriller finanziario perché mentre i confini sono quelli tra l’Italia  e la Svizzera, quelli personali sono tra due donne che si incontrano in circostanze decisamente fuori del comune e che portano la prima a commettere due delitti e la seconda a capire perché l’abbia fatto.

È una storia a due, un intreccio al femminile in un contesto, quello finanziario, decisamente appannaggio maschile.

Il merito di Isabella è quello di saperci accompagnare all’interno di una relazione tra due donne in cui una “sa” e l’altra “vuole sapere. Essendo un giallo, non posso certo addentrarmi più di tanto nei meandri della storia, sarebbe un rivelare troppo, ma quello che posso dire è che le trecento e passa pagine del libro scorrono via facilmente e piacevolmente.

Un libro da leggere per piacere ma anche per riflettere sui complessi meccanismi che fino a pochi anni fa regolavano il segreto bancario in Svizzera, paradiso fiscale per tanti evasori seriali.

Brava Isabella, sei riuscita a farmi passare qualche ora tra le montagne del tuo paese natale, tra i segreti bancari delle lobby del denaro e gli umani sotterfugi di chi “prima si adegua” e poi “si ribella”… ma non dico di più per lasciare a chi vorrà leggere il libro di scoprire ciò che succede.

1 – Recensione di Carmen Ferrari.
È un romanzo questo che ha la parvenza di un giallo ma che è attraversato da diversi intrecci; lucidi, chiari, ostinati e gentili che coprono, nel tempo cronologico della narrazione del romanzo, il legame che si dipana tra un’anziana, ricoverata in uno ospedale psichiatrico, e una giovane donna giornalista.

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Il rapporto tra le due donne diventa motivo di approfondimento di certi tratti interiori per entrambe, non palesemente dichiarati, ma ricchi di sfumature e scoperte. È una Miriam che gradatamente si tratteggia diversa per Maria, in bilico tra quella pensata e quella reale, che ora appaiono insieme e che apre a complicità e sotterfugi impensati.
È un confine di Stato più volte attraversato sia geograficamente, con le sue implicazioni che la narrazione ci offre, sia come apertura, particolarmente, ad un confine interiore per le due donne, ognuno costellato di proprie peculiarità.
L’autrice ci aiuta ad entrare in un mondo, quello finanziario, per lo più sconosciuto a noi, laddove l’abilità nel descrivere le vicende fiscali, finanziarie, valutarie, ci accompagna a piccole e grandi storie e ai loro misteri.
Un libro che apre alla curiosità e alla scoperta e diventa ricco di particolari facendosi intrigante nel suo sviluppo, dal rapporto tra le due donne, alle implicazioni geografico-territoriali.
È comunque un libro che ci interroga sulla nostra ‘eticità, quanto ognuno sa tirarla fuori per sé, per gli altri. Non a caso i proventi dei diritti d’autrice saranno devoluti alla Fondazione Finanza Etica, Gruppo Banca Etica.

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